Nella cultura orientale e particolarmente cinese, la pianta di bambù, oltre a simboleggiare dolcezza, modestia e serenità, è
anche simbolo di vigoria, flessibilità, leggerezza, resistenza e durezza, tutto ciò perchè da sempre svolge un ruolo
vitale nello sviluppo della cultura e della civiltà.
Se così non fosse, non si capirebbe perchè il bambù si utilizza da oltre 5.000 anni ovunque con risultati sorprendenti come
dimostrano le resistenti ossature delle case, i gradevoli aspetti estetici dei rivestimenti di muri, tetti e pavimenti, le armoniose note che escono dagli strumenti musicali,
la flessibilità delle attrezzature sportive e la facilità con cui si lavora per costruire tanti tipi d'oggetti quotidiani.
Questa erba gigantesca che cresce molto velocemente, si caratterizza per l'alta diversità di specie spontaneamente presenti in tutti i continenti,
infatti, si stimano oltre 1.200 specie e varietà entro circa 70 generi di cui, in Cina, ne sono presenti oltre 400 specie e varietà appartenenti a 34 generi.
Se si pensa che il bambù è l'arbusto che più velocemente cresce sulla Terra e per questo è un importante equilibratore d'ossigeno e monossido di carbonio dell'atmosfera;
che raggiunge la maturità per il taglio dopo 5-6 anni e che si rigenera in appena tre anni; appare indubbio che questa antica pianta non ha particolari problemi di rimboschimento, anzi si
auto-rimbosca determinando un ottimo rapporto con l'ambiente circostante oltre che non inficiare e a non intaccare le risorse del sistema ecologico terrestre.
A buona ragione, tutto ciò porta ad affermare che il bambù, oltre ad essere il cibo prelibato dei panda, è definibile ecologico ed i manufatti da esso ottenuti, amici
rispettosi dell'ambiente habitat naturale.
A cura del
Prof. Domenico Adelizzi
Docente di Laboratorio Tecnologico del Legno


